IL RESOCONTO DELLA NOSTRA TRASFERTA A TAIWAN

Dal 15 al 18 Aprile, Legi srl ha avuto l’onore di visitare lo stabilimento di Taichung, a Taiwan, di King Steel Machinery Co., LTD, una delle più grandi realtà a livello mondiale nella produzione di macchine per il settore calzaturiero; il nostro incontro ha avuto come obiettivo quello di sviluppare un rapporto di partnership: Legi srl infatti fungerà da mandatario di King Steel per un lotto di macchine che verranno immesse sul mercato europeo nel corso del 2019.

La figura del mandatario è prevista dalla Direttiva Macchine: stando a quanto definito alla lettera j) dell’Articolo 2 della Direttiva, egli è una “qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita all’interno della Comunità che abbia ricevuto mandato scritto dal fabbricante per eseguire a suo nome, in toto o in parte, gli obblighi e le formalità connesse con la presente direttiva; questa figura si rende di fatto necessaria per l’importazione di macchine all’interno dello Spazio Economico Europeo nel caso in cui il fabbricante originale non abbia una sede legale appunto su suolo europeo: infatti, nel caso in cui gli Organismi Competenti avessero bisogno di effettuare degli approfondimenti su una macchina, se il fabbricante non avesse sede legale all’interno della Comunità, questi non avrebbero la giurisdizione per eseguire tutti i diversi passaggi previsti dalla Direttiva e che stanno in capo ad essi (Come ad esempio richiedere il fascicolo tecnico della macchina).

Quanto detto ha anche due ulteriori importante conseguenze, che meritano di essere approfondite:

  1. Una marcatura CE apposta da un fabbricante extra-UE, ossia senza una sede legale su suolo europeo, è di fatto una marcatura CE non valida;
  2. Come conseguenza di quanto detto al punto 1., nel caso in cui un’azienda metta in servizio presso il proprio stabilimento una macchina acquistata da un fabbricante extra-UE e sprovvista di una certificazione CE valida, è la stessa azienda ad assumersi, ai sensi della Direttiva Macchine, la responsabilità della macchina, e dunque gli obblighi che normalmente spettano al fabbricante e/o al mandatario (Valutazione dei rischi, redazione del fascicolo tecnico e del manuale di uso e manutenzione, marcatura CE e redazione della dichiarazione CE di conformità) si spostano automaticamente in capo all’azienda utilizzatrice, che pertanto non deve certo sentirsi tutelata da una marcatura CE apposta da un fabbricante extra-UE.

Chiaramente, la possibilità di confrontarsi con un gigante a livello mondiale nella produzione di macchine industriali, presso il loro stabilimento e con le loro creazioni ancora in divenire davanti ai nostri occhi, è stata un’occasione per noi incredibile: poterci “sporcare le mani” su una macchina ancora in costruzione, assieme a chi la sta realizzando, ci ha permesso di avere una conoscenza quanto mai approfondita della stessa, e poter discutere con chi la macchina l’ha progettata ci ha portato a riflettere, ragionare, ponderare, espandendo ulteriormente il nostro know-how e le nostre metodologie.

D’altro canto, crediamo che l’entusiasmo col quale King Steel ci abbia accolti sia sufficiente a comprendere il successo di una realtà così importante a livello globale: il personale dell’azienda ha mostrato grande interesse e grande umiltà nel discutere e nel confrontarsi con noi, mostrandosi molto aperti a condividere le loro conoscenze e a seguire i diversi spunti che abbiamo loro fornito in merito alla progettazione secondo le norme europee armonizzate.

Una partnership di questo tipo, in cui tutte e due le parti sono non solo interessate a portare a termine il progetto con successo, ma anche ad apprendere quanto più possibile dall’altra, non può che essere una partnership fruttuosa, che porta un valore aggiunto ad entrambe le realtà; ciò però che è anche molto importante sottolineare è la gratificazione non solo professionale, ma anche umana, che deriva da queste esperienze: il personale di King Steel infatti, anche al di fuori dell’ambito strettamente professionale, si è mostrato entusiasta nel farci sentire a nostro agio a Taichung, permettendoci di scoprire, anche se in pochissimo tempo, una cultura affascinante, millenaria e ricca come quella dell’isola.

 

Ing. Giovanni De Santis