LA GESTIONE DEI RISCHI RESIDUI SU MACCHINE ED ATTREZZATURE DI LAVORO
Questo intervento nasce da un quasi infortunio avvenuto in un’azienda, dovuto a una mancanza di comunicazione, da parte del fabbricante della macchina sulla quale è avvenuto l’incidente, dei rischi residui associati alla macchina stessa: si tratta di un argomento tanto importante nella corretta gestione di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro quanto spesso frainteso o sottovalutato.
Il nostro scopo è dunque quello di fornire delle indicazioni di carattere generale per la corretta gestione dei rischi residui legati ad una attrezzatura di lavoro, in modo da cercare di ridurre il numero di infortuni o quasi infortuni evitabili, come quello che ci ha spinto a redigere questo breve articolo.
Innanzitutto, è bene fare chiarezza sul concetto di rischio residuo: pur avendo a che fare, infatti, con una macchina di ultima generazione, conforme alle diverse Direttive di prodotto applicabili, e dotata di tutta la documentazione obbligatoria, non si può pensare che il rischio associato alla macchina stessa sia nullo.
L’idea del “rischio zero” è di fatto, nella maggior parte dei casi, una pura astrazione: il fabbricante della macchina adotta delle misure di prevenzione e protezione che mirano a ridurre il rischio, ma la totale eliminazione di quest’ultimo risulta essere spesso impossibile, sia da un punto di vista tecnico (Si pensi a particolari macchine che richiedono delle movimentazioni pericolose, oppure ad altre che utilizzano sostanze chimiche) che da un punto di vista della fattibilità economica (Alcune soluzioni, a fronte di un abbattimento minimo del rischio, richiedono comunque un notevole esborso); la quota parte di rischio che rimane, anche a seguito delle misure di prevenzione e protezione adottate, si dice appunto rischio residuo.
Ovviamente, il fabbricante ha degli obblighi ben precisi per ciò che concerne i rischi residui: non può pensare di trascurare a proprio piacimento dei rischi, immettendo lo stesso la macchina nel mercato!
In particolare, i suoi obblighi riguardano la comunicazione circa i rischi residui presenti sulla macchina: ciò significa che egli deve rendere esplicito come, a valle della valutazione del rischio svolta e dell’assunzione di misure di prevenzione e protezione, permangano comunque dei rischi che però sono stati considerati accettabili da parte del fabbricante stesso.
Il documento preposto alla comunicazione di queste informazioni è il Manuale di Uso e Manutenzione, redatto ai sensi della Direttiva Macchine: oltre a fornire le indicazioni per ciò che riguarda il corretto utilizzo e gli interventi di manutenzione da svolgere, infatti, il manuale deve obbligatoriamente riportare anche i rischi residui, i quali devono essere esplicitati; inoltre, anche sulla macchina stessa, la segnaletica di sicurezza può essere un importante ausilio per segnalare, in maniera efficace, la presenza di eventuali rischi residui in particolari zone.
Il manuale, sempre secondo la Direttiva Macchine, deve essere obbligatoriamente fornito assieme alla macchina stessa: a tutela del Datore di Lavoro che acquista una macchina, è sempre consigliabile verificare in primis, che il manuale venga appunto consegnato, e analizzarne anche i contenuti, in modo da recepire tutte le informazioni necessarie, fra gli altri argomenti, per la corretta gestione dei rischi residui.
Nel momento in cui, infatti, un fabbricante segnala correttamente sul manuale un rischio residuo, a quel punto sta al Datore di Lavoro utilizzatore prendere determinati accorgimenti per far fronte a tale rischio; alcuni esempi di questi accorgimenti possono essere:
- Utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuali, i quali peraltro sono spesso indicati sul manuale stesso;
- Formazione ed addestramento dei lavoratori, in modo da garantire che chiunque operi su una determinata macchina sia a conoscenza dei rischi residui associati ad essa;
- Metodologie organizzative e gestionali, come ad esempio la scelta del layout per la corretta installazione della macchina.
In questo modo, il Datore di Lavoro può far fronte ai rischi residui, riducendoli ulteriormente e aumentando così le possibilità di evitare infortuni o quasi infortuni che nascono dalla mancanza di una corretta comunicazione.
Per far ciò però è necessario promuovere la consapevolezza riguardo l’importanza dei rischi residui, e di conseguenza sulla documentazione relativa e sulle corrette modalità di comunicazione e gestione, sia da parte dei fabbricanti che da parte dei datori di lavoro acquirenti.
Ing. De Santis Giovanni